giovedì 30 aprile 2020

martedì 28 aprile 2020

thunderbird Recuperare dati personali da un altro profilo Mail o ImapMail

Recuperare dati personali da un altro profilo
Mail o ImapMail
Contengono i messaggi di posta.
Ognuno degli account di posta/gruppi di discussione avrà la propria sottocartella all'interno della cartella Mail (o ImapMail, nel caso di account Imap) nella cartella del profilo, in cui saranno memorizzati i messaggi ricevuti da quell'account.
Tutta la posta degli account gestiti mediante la Global Inbox sarà contenuta nella sottocartella Local Folders.
La cartella Mail conterrà tante cartelle quanti sono gli account configurati, in aggiunta a quella relativa all'account Cartelle Locali. Le cartelle hanno il nome dell'indirizzo del server pop dell'account (ad esempio pop.provider.it) Se vi sono più account configurati con lo stesso server verrà aggiunto al nome un numero progressivo per differenziare le cartelle (ad esempio pop.provider-1.it sarà il secondo account impostato con quel server).
All'interno di ciascun account, ad ogni cartella di posta corrisponde un file senza estensione che contiene i messaggi e un file con lo stesso nome e con estensione msf contenente l'indice:
Inbox (relativo alla cartella Posta in Arrivo)
Drafts (relativo alla cartella Bozze)
Templates (relativo alla cartella Modelli)
Trash (relativo alla cartella Cestino)
Unsent (relativo alla cartella Posta in uscita)
Sent (relativo alla cartella Posta Inviata)
Per le cartelle create dall'utente, il nome del file è uguale al nome delle cartelle stesse.

News
Contiene le impostazioni e i messaggi dei Newsgroup

chrome
Contiene i file userChrome.css (usato per cambiare l'aspetto
dell’interfaccia) e userContent.css (usato per cambiare l'aspetto dei messaggi).
extensions
Contiene le estensioni e i temi installati

prefs.js
Contiene le impostazioni personali del programma, degli account configurati e delle eventuali estensioni installate (vedi FAQ: Configurazione avanzata: prefs.js e user.js).

user.js
Contiene le preferenze impostate dall'utente (vedi FAQ: Configurazione avanzata: prefs.js e user.js).

key3.db, signons.txt
In questi file sono memorizzate le password degli account.

cert8.db (cert9.db da TB 60)
Contiene l'archivio dei certificati digitali.

*.mab
(tutti i file con estensione .mab)
Contengono le rubriche.
Da notare che abook.mab è il file della rubrica Rubrica personale mentre history.mab è il file della rubrica Indirizzi collezionati.
Se si crea una nuova rubrica Thunderbird genera istantaneamente un nuovo file (non è possibile stabilirne il nome a priori) con estensione *.mab.
Le informazioni sull'esistenza di rubriche personali diverse da quelle di default ("Rubrica personale" e "Indirizzi collezionati"), sono salvate sul file prefs.js e sono tutte le stringhe che iniziano con:
user_pref("ldap_2.servers.

msgFilterRules.dat
Contiene le definizioni dei filtri dei messaggi per ciascun account di posta.
Ogni account avrà il proprio file msgFilterRules.dat, nella relativa sottocartella.

mimeTypes.rdf
Contiene l'elenco dei tipi file e le azioni ad essi associate

training.dat
Contiene i dati di apprendimento del filtro bayesiano per l'individuazione dei messaggi di posta indesiderata.
Può essere letto con questo tool.

popstate.dat
Per tutti gli account di posta POP3 per i quali è stato selezionata l'opzione “Lascia i messaggi sul server”, questo file tiene traccia dei messaggi email scaricati.
Ognuno di tali account, nella relativa sottocartella, avrà il proprio file popstate.dat.
Poiché è il file che memorizza i riferimenti alle e-mail già scaricate, la sua cancellazione provocherà lo scaricamento di tutti i messaggi presenti sul server di posta.

persdict.dat
In questo file vengono memorizzate tutte le parole aggiunte dall’utente al
dizionario in fase di controllo ortografico dei messaggi. Si tratta di un file di testo semplice con una struttura semplicissima: un lemma per ogni riga.

xul.mfl (su Windows)
xul.mfasl (su Linux)
XUL FastLoad File (su MacOS)
E' una cache per i file utilizzati dall'interfaccia utente (XUL, JavaScript ed altri). Viene utilizzato per memorizzare la rappresentazione interna dei dati per evitare di analizzarli ad ogni avvio.
Talvolta, il file può danneggiarsi ed essere causa di rallentamenti del programma: in tali situazioni, è preferibile cancellarlo (Thunderbird lo ricreerà al successivo riavvio).
Nota: su Windows, tale file si trova in “%USERPROFILE%\Impostazioni locali\Dati applicazioni\Thunderbird\Profiles\<nome_profilo>”
localstore.rdf: In questo file venivano memorizzate tutte le eventuali personalizzazioni che si effettuavano alle barre degli strumenti e alla dimensione delle finestre.
Le versioni più recenti hanno invece il file  xulstore.json
extensions.ini,
extensions.rdf,
extensions.cache
Questi tre file contengono le informazioni di installazione delle estensioni.
Possono essere cancellati per risolvere eventuali problemi legati alle estensioni. Verranno ricreati automaticamente all'avvio successivo di Thunderbird.

Ci sembra opportuno fornire inoltre la descrizione dei seguenti file utilizzati dal programma:
parent.lock  (o lock, o .parentlock)
Questo file segnala a Thunderbird che un dato profilo è utilizzato, in modo che l'applicazione non provi ad utilizzarlo una seconda volta; viene cancellato alla chiusura dell'applicazione.
Se quindi, all'avvio di Thunderbird, il programma avverte che il profilo è già in uso, verificare se questo file è presente nella propria cartella del profilo. Se è presente, significa che l'applicazione non lo ha cancellato in fase di chiusura, e la sua esistenza impedisce l'accesso al profilo. Eliminandolo, il problema dovrebbe  risolversi.

profiles.ini
Si trova all'esterno della cartella Profiles e contiene le informazioni su quanti siano i profili disponibili, la loro posizione sul disco fisso (relativa o assoluta), e quale sia il profilo di default.
Può essere opportuno salvare anche il file profiles.ini, poiché in questo file sono indicati i nomi dei profili e la loro posizione.
Per ripristinare il profilo appena salvato (magari perché un evento come un black-out o un crash di sistema l'ha reso inservibile), è sufficiente cancellare la cartella del profilo corrente e sostituirla con quella salvata.
Se però si vuole eseguire il ripristino su un computer diverso da quello su cui si è effettuato il salvataggio (si vuole cioè spostare il profilo da un computer ad un altro) oppure si sta ripristinando un profilo già salvato su un sistema di appena installato, insieme alla cartella del profilo dobbiamo copiare anche il file profiles.ini.
Dal momento che in alcuni dei file del profilo di Thunderbird sono contenuti riferimenti assoluti alle cartelle del sistema, è consigliabile in questo caso che il nome dell'utente che abbia eseguito l'accesso al sistema sia identico su entrambi i computer.

giovedì 23 aprile 2020

Decrittografia e ripristino di file sul Security Agent

Decrittografia e ripristino di file sul Security Agent

  1. Aprire un prompt dei comandi e passare a <Cartella di installazione Security Agent>.
  2. Digitare quanto riportato di seguito per eseguire VSEncode.exe:
    VSEncode.exe /u
    Questo parametro apre una schermata contenente un elenco dei file presenti in <Cartella di installazione Security Agent>\SUSPECT\Backup.
    Gli amministratori possono ripristinare i file classificati come spyware/grayware nella scheda Spyware/grayware. La schermata visualizza un elenco di file che si trovano in: <Cartella di installazione Security Agent>\BackupAS.
  3. Selezionare un file da ripristinare e fare clic su Ripristina.
    Nota:
    Lo strumento è in grado di ripristinare un solo file alla volta.
  4. Nella schermata visualizzata specificare la cartella nella quale deve essere ripristinato il file.
  5. Fare clic su OK.
    Nota:
    Se l'agent esegue di nuovo la scansione del file subito dopo che è stato ripristinato, è possibile che venga considerato infetto. Per impedire la scansione del file, aggiungerlo all'elenco di esclusione della scansione.
    Il file viene ripristinato nella cartella specificata.
  6. Fare clic su Chiudi.

giovedì 16 aprile 2020

Configurazione cobian backup aruba ssl


Windows Server 2012/X: Gestire le sessioni RDP "abbandonate"


Comando: gpedit.msc
Windows Server 2012: Gestire le sessioni RDP "abbandonate"

Nonostante gli innumerevoli raccomandazioni pare che per la maggior parte degli utenti sia impossibile chiudere le sessioni di lavoro via Desktop Remoto in modo corretto. Nel migliore dei casi esse vengono “chiuse con la X”, altrimenti vengono proprio abbandonate. Mi è capitato di trovare sessioni appese da parte di utenti in ferie da 10 giorni (e magari con un file di Word aperto e non salvato!!). Per chi fa il mio lavoro la questione è abbastanza spinosa. Immaginiamo, ad esempio, di dover effettuare una manutenzione pianificata da svolgersi in orario serale, la quale richiede un riavvio del server RDS. Alle 22.00 tutto è pronto per il riavvio, ma scopriamo n sessioni RDP aperte e con file non salvati… Una bella seccatura no?
Al di la di queste situazioni estreme, potrebbe essere interessante fare in modo che il server gestisca in modo autonomo le sessioni “trascurate” dai rispettivi proprietari. Ad esempio si potrebbe far si che una sessione disconnessa venga chiusa dopo 1 ora e una sessione inattiva venga chiusa dopo 6 ore. Per fare questo è possibile agire a livello di GPO, posizionandosi nello specifico su: Configurazione computer – Modelli amministrativi – Componenti di Windows – Servizi Desktop remoto – Host sessione di Desktop remoto – Limiti di tempo sessioni

Come evidenziato nell’immagine precedente, i due criteri interessanti per poter raggiungere il comportamento descritto sono:
  • Imposta limite di tempo per le sessioni disconnesse;
  • Imposta limite di tempo per le sessioni di Servizi Desktop remoto attive ma in attesa;
Le sessioni disconnesse sono quelle che l’utente ha chiuso con la X o comunque in modo non corretto. Come comportamento predefinito il server mantiene attivi i programmi in queste sessioni per un tempo illimitato. Nel nostro caso invece diciamo al server di chiuderle dopo 1 ora.
Le sessioni attive ma in attesa indicate nel secondo criterio, invece, sono quelle che risultano connesse (l’utente non ha chiuso con la X) ma inattive (l’utente non sta facendo nulla). Nel nostro caso vogliamo che dopo 6 ore trascorse in questo stato le sessioni vengano chiuse.
L’attivazione di questi criteri è confermata dalla comparsa, nel registro di Windows, dei due valori MaxDisconnectionTime e MaxIdleTime all’interno di HKLM\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows NT\Terminal Services.

Con questo sistema gli utenti più pigri e sbadati dovrebbero anche imparare, nel giro di pochissimo tempo, a salvare i lavori aperti prima di allontanarsi dal PC. Sorriso
Il procedimento indicato nell’articolo è valido anche per Windows Server 2008 R2.



lunedì 6 aprile 2020

xampp lento su windows 10

molto probabilmente il problema è dovuto al protocollo ipv6

ecco come disabilitarlo
IPv6 is the imminent next evolution of the Internet protocol, but it can cause problems with legacy equipment and DNS in certain environments. Disabling IPv6 is an easy way to fix certain network issues with Windows machines. If you're not experiencing problems, there's no reason to disable IPv6. Otherwise, it's easy to turn on and off by editing the Windows registry. Let's check it out.


Unfortunately, IPv6 isn't disabled by editing the properties of a network adapter. Simply unchecking the box doesn't work. A registry hack is needed (This also works with Window 7).


Using an account with local admin access...

Press the Windows Key and the R key at the same time


Type regedit in the Run dialog box and click OK


Use Registry Editor to expand the registry tree and browse to:

\HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\TCPIP6\Parameters


Right click on Parameters, expand New, and select DWORD (32-bit) Value


Enter DisabledComponents into the Name field


Double click on the new DisabledComponents value, enter ffffffff into the Value data dialog box, and click the OK button


Confirm the new registry value contains the required data. 


That's it. After restarting the computer, IPv6 will be disabled

Verify that IPv6 is disabled by running ipconfig /all from the command prompt. The output should only show IPv4 addresses and no 6to4 adapters.

IPv6 can be enabled by either deleting the DisabledComponents registry value or changing its data to 0.

giovedì 2 aprile 2020

thunderbird crash

se thunderbird crasha continuamente quando aprite esplora risorse
bisogna modificare il file txt
contenuto in:
C:\Users\Cristian\AppData\Roaming\Thunderbird\Profiles\f0ij45nl.default


pkcs11.txt

cancellarlo o modificare il contenuto

applicazioni java

se un applicazione java non si avvia bisogna farla partire con
tasto dx
apri con
ed andare a cercare l'eseguibile
C:\Program Files\Java\jre7\bin\javaws.exe